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Channel: Daniele Giussani - Le Avventure di un Giocatore di Poker su Pokerlistings
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Sfruttare le Pot Equity nel Poker

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Fondamentalmente noi non conosciamo le carte dei nostri avversari e non sappiamo nemmeno come loro reagiranno durante un colpo. Per riuscire a sopperire questo vuoto, che non verrà (quasi) mai colmato al 100%, ci facciamo aiutare dalla matematica, dal calcolo probabilistico e dalle deduzioni relative al gioco dei nostri avversari in base alle mosse che effettuano.

Le pot equity sono un ulteriore strumento che ci aiuta a calcolare con molta precisione alcuni fattori.

Detta in maniera molto spicciola, è percentualmente la fetta di piatto che ci spetta di vincere in funzione delle nostre carte e ci aiuta nel momento in cui dobbiamo decidere se chiamare una puntata, rilanciarla o passare.

Il nostro scopo è quello di determinare quale mossa abbia effettivamente un'aspettativa più alta. Utilizzare pot equity quando nel colpo sono presenti più avversari può aiutarci ad analizzare dettagliatamente situazioni a rischio, specialmente se nelle nostre mani abbiamo un ottimo punto ma la presenza di più persone e un flop non amico può aver ridotto drasticamente la nostra percentuale di vittoria allo showdown.

In base ad ogni situazione che ci si prospetta potremo decidere in funzione delle nostre equity se fare call, raise o fold.

Se siete attivi in un colpo e il vostro avversario esce puntando, sarà corretto relazionare il bet alla percentuale del piatto totale e, in base alle vostre carte e alla probabilità della vostra vittoria, decidere la cosa giusta da fare. Tutto ciò vi farà stabilire se la giocata che state per effettuare ha un'aspettativa positiva che nel lungo periodo vi porterà del profitto.

Le nostre scelte, nei limiti del possibile, devono essere condizionate dalla matematica. Nel caso in cui stiamo decidendo di foldare la mano, le pot equity ci consentono di calcolare a quanto effettivamente rinunciamo passando.

Una volta gettate le carte nel muck, chiudiamo ogni probabilità di vincere la nostra parte del piatto e dunque la decisione deve basarsi su questa percentuale: se stiamo inseguendo un progetto a bassa percentuale di realizzo non è corretto chiamare la value bet dell'avversario mentre, quando il nostro progetto è invece molto forte - avendo molti out per vederlo concretizzarsi -  allora per le pot equity che stiamo ricevendo potrebbe essere giusto effettuare una puntata o addirittura rilanciare per valore.

Le nostre equity vengono in ulteriore aiuto nel momento in cui si prende in considerazione la possibilità di regalare una carta gratis, in base a ciò che il nostro (o nostri) avversari potrebbere avere tra le mani. Le pot equity messe in relazione con i nostri avversari ci consentono di calcolare il rischio che il loro punto superi il nostro, dopo aver girato turn e river.

Ricordiamoci che la giocata migliore è quella che massimizza la nostra aspettativa. Quando si ha un vantaggio percentuale in pot equity, e quindi siamo consapevoli della forza del nostro punto o del nostro "monster draw", aumenteremo la nostra aspettativa rilanciando per valore, piuttosto che chiamare una puntata.

Effettuare dei call passivi equivale a commettere un errore. Non abbiamo bisogno del punto fatto; è la sola aspettativa di realizzo che ci rende coscenti di aver compiuto la mossa giusta attraverso il rilancio.



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