Tre del mattino, 1000€ vinti a poker online e la sensazione di averne mancati molti di più a rovinare tutto.
Mancano dieci minuti alle tre del mattino e sono qui a commentare un torneo dove ho appena terminato sul podio più basso. Un terzo posto dall'amaro in bocca. Mi sono appena entrati 1000€ nelle casse dopo averne investiti 37€. Ma non riesco a gioire. In corpo solo un po' di adrenalina che non mi fa dormire, niente più. Credevo ormai di avercela fatta, sentivo che il gradino più alto era il mio.
Al tavolo finale avevo preso il sopravvento; raise continui e reraise in bluff limitati ai più loose mi avevano regalato montagne di chip. In precedenza, con qualche buon flop (poker di otto su tutti) ed errori degli avversari (alcuni orrendi oserei dire) avevo cominciato a "limare" quello che sarebbe diventato la mia arma in zona bolla e pre final table. Un bel big stack. E cosi via, agivo indisturbato verso la gloria. Dopo aver chiamato un allin di un oppo corto con "big slick" (lui AQ per la più classica delle dominazioni) divento strachipleader con oltre 300K.
Ma il destino beffardo siede ancora dietro la poltrona e mentre rilancio il minimo da SB con di nuovo AK, il BB decide che è il momento di chiamare con K4 perché mi crede in bluff. Ottimo direi. Potrei aggiungere altri 100K al mio arsenale quando un 4 compare al flop. Maledizione, ancora! Ok, tranquillo; non tiltare, continua, in fondo le chip sono ancora tante. Aggredisci.
Ma le carte non girano più. Rimasti in tre faccio qualche rilancio in bluff ma 2\3 all in di un oppo mi costringono a foldare.
Con meno chip di tutti ecco che arriva il danno (oltre la beffa); rilancio ancora da SB con AK (si, sempre lei, la prossima volta la strappo questa mano). K al flop e due picche. Mando i resti; l'oppo (molto probabilmente fuori odds) chiama istantaneamente. Il turn è uno dei suoi nove. Chiudo il tavolo prima di vedere il river, non mi serve a niente ormai. La gloria è lontana.
Anzi no, lo riapro e faccio il tifo per chi non ha osato "scoppiarmi". Vince proprio lui in rimonta (crakkando AK o AQ con A5). Il destino beffardo gioca ancora, ma stavolta non può infierire su di me. Il mio posto è vuoto e fumo di rabbia.
Scambiamo due chiacchiere in chat; saluti, complimenti e buonanotte. Fa parte del poker; lo so, l'ho imparato, lo farò imparare anche a chi mi è intorno. Ma a caldo fa male.
Non è una questione di soldi, è l'orgoglio del giocatore che viene ferito da ciò che si chiama fortuna. Ed anche se so di aver espresso un ottimo poker mi sento "derubato" di qualche cosa. É questione di ore, poi passerà. Ma ho voluto esprimere a caldo le mie impressioni, cosi su due piedi.
Pensando al bankroll "incerottato" dagli ultimi eventi mi tranquillizzo un po. Questa bella scossa serve a farmi prendere una boccata di ossigeno. Sorrido appena e sbadiglio perché finalmente sta arrivando il sonno.
Salvo tutto e vado a letto. Domani si studia. Sono le 03:33 di venerdì 21 agosto e fa un caldo boia.
Forse a letto non vado. Mi sdraio sul balcone che fa più fresco.
La gloria è lontana, ma se miglioro ancora ed esprimo il gioco di questa sera ho alte possibilità di riacciuffarla.
Del resto chiuso un tavolo, se ne riapre un altro.
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